Utente
Dimmelo come mangi
Irradia unicità quanto una ciambella artigianale messa a confronto con la maggior parte di altri prodotti che mostrano fin da subito la natura di stampo industriale. Proprio per via delle singole e singolari mani in pasta degli arditi pasticcieri (a tratti "pasticcioni"), presenta zone di cottura diverse, alcune più dure e "crude", altre pericolosamente molli e un eccesso d'attenzione per la smania di stupire (nella forma) ancor prima che per la realizzazione dello stupore (nella sostanza). Spesso presenta una quantità di lievito superiore alla media, un eccesso che accresce alcune parti a discapito di altre di conseguenza più rinsecchite. Il risultato finale offre un gusto non distribuito uniformemente, così capita di pizzicare un morso con dentro tanti sapori diversi e magari in successione altri tre molto più insipidi.
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Come da notizia riportata nel blog ufficiale, Little Big Planet raggiunge i sei milioni di livelli costruiti dagli utenti. In soldoni significa che se quattro milioni di livelli sono lande desolate pregne di nulla, a parte un ingresso e un'uscita utili per incassare il relativo trofeo "creatore", e un altro milione è costituito da tentativi eseguiti da amatori di buona volontà ma impediti nella realizzazione tecnica (tra cui rientro), resta pur sempre la cifra considerevole di quel milione d'occasioni di tastare qualcosa che senza la presenza di questo straordinario editor non esisterebbe.
È un discorso che si può fare in ogni ambito dove siano stati tirate dentro risorse umane animate soltanto dalla volontà di generare intrattenimento nel miglior modo (a loro) possibile. Non c'è bisogno neanche di andare a toccare mastodontiche strutture come l'internet stesso, i blog, i social network, Wikipedia, basta dare un'occhiata al lavoro dei modder PC nel solo ambito videogiocoso
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Quanto segue contiene spoiler pesanti su L'Ora Nera, film nei cinema in questi giorni e pubblicità spammata su tutti i portali dell'internet che intrattiene: se volete farvi male senza avere prima la consapevolezza che state per farvelo, non leggete.
L'Ora Nera è un film talmente banale da non esser buono neanche per farci sopra dell'ironia, a momenti neanche per scrivere due righe in un post. Quel brutto senza neanche il fascino dell'orrido a sostenerlo.
Due ventenni americani a Mosca, incontrano due ventenni americane a Mosca. Dopo cinque minuti dall'inutile premessa arrivano gli alieni, un modello impalpabile così non devi spenderci sopra dei soldi per inventarti l'ennesimo rettiloptadtilo multiforme bavoso. Eccoli là i cattivoni, anzi no: ci sono, ma non ci sono, un vedi non vedi originalissimo, già, sì. Energia mangia-uomini che mostra la sua presenza solo attraverso
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Kane & Lynch 2 acquistato nel solito limbo-cesto del supermercato dove per una non ben definita serie di eventi finiscono alcuni prodotti sfigati (in realtà 5£ da amazon.uk inserito nell'ordine per non pagare le spese di spedizione di altro materiale). Un buon sparacchino pulp degno d'attenzione, in terza persona, agghindato da una violenza consapevole considerando gli avvisi pre-partita sulla sua natura di rappresentazione fittizia, censura dei volti "massacrati", monologhi intimisti del protagonista che tentano di sopire la coscienza infastidita dal genocidio in atto.
Storia di fuggire/inseguire dal ritmo serrato che tiene dentro a modo, cosa non da poco perché ben sappiamo quanto possano essere soporifere le trame condite di proiettili. Nemici numerosi che danno filo da torcere anche fosse per il solo fatto che si muovono simulando "dell'intenzione" su e giù dalle coperture onnipresenti (è uno sparacchino da muretto centopercento). Inquadrature via steadycam
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Mark of the Assassin terzo contenuto aggiuntivo per Dragon Age 2 (link opinione personalerrima sul gioco completo). Sotto molti aspetti il migliore tra i DLC usciti finora considerando che Il Principe Esiliato era un pezzo di gioco strappato via senza vergogna per essere venduto a parte, il secondo - Legacy - "solo" un lungo dungeon con le variabili basate su differenti scambi verbali in base ai protagonisti che si reclutavano per attraversarlo.
A sto giro bella storia con una ladra protagonista (la trama è facilmente intuibile), bei dialoghi e ottima interpretazione della guest star Felicia Day nei panni di un'elfa, in una performance che in qualche modo offre quel pizzico d'interesse in più per uno sprazzo di gioco già riuscito di suo. Ingredienti generali: scontri non semplici anche con una difficoltà tarata al minimo, da affrontare obbligatoriamente (pena morte istantanea) con personaggi di livello venti o superiore. Un pizzico di strategia, qualche tentativo
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