maxlee
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Mi è entrato in casa ieri sera, testato per diverse ore. Premetto che RR Unbounded l'ho preso più che altro per il piacere dell'auto-arcade come genere, solo per quello e giudicato in quell'ottica. Non voglio entrare nella questione se è o non è (per fortuna, per sfortuna) l'ennesimo capitolo della saga Namco, spin-off, reboot o come si decida di definirlo.

D'acchito a me ha fatto tanto gioco di correre a Gotham City, una metropoli cupa per via di lampioni a basso consumo energetico, tanto buio, penombra, con le palette più vispe che al massimo virano sul rosso tramonto. Strade zozze pregne di moderni rotolacampo a forma di ruspa, ora di cisterna, coni stradali, muri frantumabili e altro pattume urbano urtabile.

Come riportano le recensioni ufficiali è un titolo che pesca a piene mani da altri auto-arcade moderni. Bisogna dire che in questo genere tendono tutti

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Motorstorm RC è un gioco di macchinine da pilotare in piste minute inanellando giri di una manciata di secondi ciascuno, da ripetere a oltranza fino all'ottenimento della prestazione migliore. Scopo: vincere contro noi stessi, la classifica mondiale e quindi indirettamente contro gli altri. Si parla di prove a tempo poiché gli avversari bot appaiono "scriptati" (se viaggiate sempre alla stessa velocità li ritroverete sempre negli stessi punti) e il multiplayer testa a testa è disponibile solo in locale. Tra le opzioni si trovano diversi gradi di visuale dall'alto e un sistema di controllo che fa il verso alla guida delle RC oppure legato alla direzione su schermo a prescindere dalla posizione del veicolo. L'acquisto comprende sia la versione PS3 che quella per Vita.

Aspetti negativi: spesso difficile leggibilità dei percorsi a causa di un'auto che si perde

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Prima impressione restituita dalle mani - e tutto il resto - di un softcore gamer che si trastulla dentro KoA:R (su PS3).

Sarà perché gioco prevalentemente la notte col peso della giornata sulle spalle o a causa del vecchiume che avanza, fatto sta che nei giochi il parametro "leggerezza" (che non vuol dire mancanza di difficoltà a tutti i costi o sciatteria, ma solo meno peso da trasportare sulla gobba) è una delle caratteristiche che tendo a lodare. Non a caso parlando dei prodotti che gradisco, la semplicità la cito spesso attraverso sinonimi più o meno adeguati. Anche in questo caso la metto come principale lode di Kingdoms of Amalur: Reckoning, un prodotto leggero, un rpg morbido, agile, tutto da esplorare, vivere e scoprire con la gioia nel cuore e ben pochi patemi. Semplice nella gestione, ma anche gustosissimo, sostanzioso e pronto a restituire

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Catherine appartiene al genere conosciuto come rompicapo / puzzle game. Chi pensa di approcciarlo in modo diverso rischia di ottenere un risultato equivoco, a partire da affermazioni come quella relativa all'eccesiva "difficoltà". In quanto esponente del genere che comprende giochi come Tetris, Lemmings, Lumines, Puzzle Bubble, Kurushi (per assonanza e grado di prestazione richiesto) spupazzare l'utente è nella sua natura; la difficoltà non è un "difetto" ma parte della suo DNA. Offre un meccanismo dove avanzare senza raggiungere al primo colpo la vetta, sbagliare e ripartire, è la norma. Per acquisire le capacità che occorrono per dominarlo serve costanza, sia per apprendere tutte le specifiche degli elementi in gioco che per maturare l'esperienza necessaria a garantire un'esecuzione fluida e soprattutto rapida. Riguardo quest'ultimo aspetto, in effetti, il sistema

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MaTFK, Majin per gli amici, è avventura che si svolge in un enorme dungeon all’aperto, nel senso che l’area è circoscritta, ma ci si muove sempre sotto il sole (o la luna) con l’illusione di viaggiare in un mondo fantasy libero da costrizioni apparentemente insormontabili. Le azioni vanno dal solito 'azzammazza di numerose tipologie di nemici, allo sblocco di meccanismi in compagnia di un puccioso bot che oltre a fungere da coltellino svizzero per aprire varchi nello scenario, ci supporta nei combattimenti. Un'occhiata al video linkato in testa al post dovrebbe chiarire qualsiasi dubbio sulla sua natura. In caso contrario ponete domande a cui tenterò di rispondere direttamente (o inviterò Nababbo a farlo poiché promotore dailypers del gioco).

Le righe che seguono le ho scritte dopo aver sconfitto il terzo boss (su quattro più uno, da quanto ho capito); dovesse mutare qualcosa nell’ultimo (tr)atto, aggiungerò note in fondo e chiaramente questa scomparirà.

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