Tra i giochi di lancio comparsi nella convincente line up di PlayStation Vita, Super Stardust Delta ricopre un ruolo di primissima importanza. Perché è un perfetto acquisto da console portatile, ha un prezzo interessante, è di quelli (tutti, in realtà) che fa piacere avere sempre installati, pronti da lanciare in qualsiasi momento. Il che non lo tramuta istantaneamente in un’esperienza mordi e fuggi in senso letterale, dato che, come tutti i migliori nel suo genere, anche in Super Stardust Delta sai quando cominci, ma speri di finire il più tardi possibile. Nulla di problematico, con PS Vita (come con 3DS e via andando) è sufficiente premere un pulsante apposito per mettere tutto in modalità sleep, fare il cambio di metropolitana/autobus/poltrona e tornare a frantumarsi neuroni contro gli asteroidi che impestano il campo di gioco.
L’azione prende vita sulla superficie di pianeti oggetto di preoccupanti pioggie di meteoriti e comparsate di ondate di nemici di varia foggia e pochi colori. Tutto, in effetti, è organizzato attraverso due colori, tre a voler proprio fare i precisini: il blu ghiaccio, il rosso fuoco e il viola rimbalzone. Okei, c’è anche il verde dollaro, solo un po’ più acido, quasi come un “lime green” del video di “Wrong Number” (Cure). Un’astronave, due armi a disposizione e infiniti frammenti di asteroide e nemici da asfaltare: il cannone a impulsi azzurri va dedicato ai “massi” dello stesso colore e ai nemici d’identica tonalità, al contrario la lingua di fuoco è fondamentale per asteroidi e cattivoni tendenti al cremisi. Il viola è quello di alcuni veri e propri “rimbalzatori” che, se attivati, generano una benevola onda d’urto, mentre il verde è quello che caratterizza le particelle di energia scaturite dall’eliminazione di ostacoli/mostri. Vanno raccolte per far punti, per sbloccare bonus, per potenziare momentaneamente i colpi, per far salire il moltiplicatore e…
Non sempre convincenti le varie novità introdotte appositamente per questa versione Delta. Su tutte rimane ampiamente discutibile l’utilità del sensore di movimento per modificare la visuale: sono molte più le volte che ci si trova fuori asse col pianeta, piuttosto che quelle in cui la faccenda serve a qualcosa. Un po’ complessi da ricordare anche i vari comandi collegati ad altrettante smart bomb (tocca la superficie touch posteriore, lo schermo frontale, scuoti la console). Ma è tutta roba non solo disattivabile, quanto più da evitare appositamente se si vuole portare a casa un punteggio degno di tal nome.
Super Stardust Delta non si prende comunque la briga di introdurre chissà quale nuovo elemento nell’ambito degli sparatutto fracassoni… e non è nemmeno un problema gigantesco. La sua formula principale funziona così bene e il gioco è sempre tanto godibile, che lamentarsi per quel che non c’è, a fronte di quel che c’è, è un po’ da scassapalle patentati. Anche perché, col suo schema di gioco costruito attorno alle sfere dei pianeti, teme pochi confronti con altri emuli sbarcati dopo il debutto originale avvenuto in casa PlayStation 3 (la bellezza di cinque anni fa).
Un po’ facile a livello Casual, Super Stardust Delta si rivela perfettamente calibrato se giocato a Normal, soprattutto per chi vuole principalmente puntare a primeggiare nelle classifiche, più che al solo completamento dei pianeti di gioco. Totale mestizia, invece, di fronte ai minigiochi extra, tutti messi dentro per far numero, quasi mai interessanti, ancor meno divertenti. A questo si può, volendo fare i noiosi, aggiungere una gestione dei regali da/verso Near piuttosto fumosa inizialmente e pure qualche scelta discutibile legata alle classifiche (il punteggio ottenuto in modalità Normal viene inserito anche nella leaderboard del livello di difficoltà Casual. Ma sono bruscolini. Se avete una PlayStation Vita, dovreste già avere Super Stardust Delta.
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